La lunga attività svolta in campo musicale da quanti fanno parte della nostra associazione, ci ha permesso di entrare in contatto personalmente con la maggior parte degli artisti e gruppi italiani che operano nel campo della musica delle radici e sovente anche con le agenzie che li rappresentano. In tal modo siamo nelle condizioni per poter organizzare eventi soddisfacendo virtualmente qualsiasi tipo di richiesta di carattere musicale. Tuttavia ci sono alcuni musicisti che conosciamo meglio ed ai quali ci sentiamo più vicini, non solo per una questione di sensibilità artistica e per il profondo rispetto che nutriamo verso di loro, ma anche perché siamo a loro legati da un sincero e duraturo vincolo d’amicizia. La loro qualità artistica del resto è basata su una solida reputazione costruita in diversi anni di attività e la varietà di stili che essi rappresentano ci consente di consigliarli e proporli per la riuscita dei vostri concerti ed eventi musicali. Contattateci pure liberamente per avere ulteriori informazioni sulla loro attività e disponibilità.
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ABNOBA
E’ uscito da pochi giorni il secondo lavoro discografico di questa giovane formazione che è già considerata come una importante e fondamentale nuova realtà nell’ambito della world music nostrana. Vincitori di un'edizione di Folkontest, gli Abnoba chiamano la loro musica “new folk”, una complessa miscela di suoni ed influenze che ha comunque legami con il patrimonio musicale tradizionale del nord Italia (e non solo) e contemporaneamente volge lo sguardo al futuro, grazie anche ad un uso non sempre ortodosso degli strumenti etnici. Secondo le intenzioni dei suoi componenti, la musica di Abnoba è infatti il frutto di una ricerca estetica volta non tanto alla riscoperta e riproposta di un particolare repertorio tradizionale, quanto piuttosto alla composizione e dall’improvvisazione di nuovi brani originali che sfuggono ad una precisa collocazione geografica e intendono rappresentare una moderna evoluzione della musica popolare. Nonostante l’età media dei musicisti superi di poco i vent’anni, gli Abnoba sono tutti strumentisti dalla tecnica invidiabile e, come ha scritto Roberto Sacchi, direttore della rivista “Folk Bulletin”, “oggi in Italia è l’ensemble che meglio incarna il folk nella sua nuova dimensione, quella che da genere si sta trasformando in idea”.
ARS MUSIC GOSPEL CHOIR w/SCHEOL “DILU” MILLER
Con un’esperienza ormai ventennale alle spalle, l’ Ars Music Gospel Choir è oggi in grado di offrire un concerto che spazia dagli spirituals delle origini al gospel contemporaneo, seguendo il filo della più autentica tradizione afro-americana dei canti religiosi. Il Coro consta di oltre una dozzina di voci ed è supportato da una incalzante sezione ritmica, “The H.H. Trinity Band”, composta da organo Hammond, pianoforte, chitarra, basso, batteria e dal sax tenore di Davide DalPozzolo. Ma soprattutto il gruppo fa perno sulle notevoli virtù vocali di Scheol “Dilu” Miller, cantante di origine giamaicana che abbina la carica comunicativa delle grandi interpreti soul ad una fantastica presenza scenica; Dilu ha iniziato la sua carriera sin da giovanissima salendo sui palchi di mezzo mondo ed ha collaborato, fra gli altri, Arthur Miles, Kay Foster Jackson e soprattutto con l’All Black Choir che ha accompagnato la pop star Mariah Carey nel suo Rainbow Tour del 1998.
BIG FAT MAMA
Uno dei nomi storici del blues italico, da circa un lustro i Big Fat Mama sono tornati a calcare le scene musicali nostrane con una nuova formazione guidata dal leader storico della band genovese, il bassista e cantante Piero De Luca. Oltre a realizzare due nuovi album vicini al rock-blues più sanguigno, in tempi recenti il gruppo si è esibito con successo in molti importanti locali e festival, aprendo fra l’altro i concerti di artisti come B.B. King e la Blues Brothers Band. Dopo il CD celebrativo dei 25 anni di attività della Band: "Twentyfive-Years Old" del 2004, che ha ottenuto un ottimo riconoscimento sia da parte del pubblico dei numerosi concerti del 2005 e 2006, sia dalle recensioni della stampa specializzata, la band genovese band ha deciso di riprendere la propria attività dal 2007 ripartendo proprio da dove la storia era cominciata (1979), quando la Band era una delle prime in Italia a proporre il blues nelle sue varie forme, alternando brani "Classici" a brani originali. Il progetto "Back to the Blues", che si è prima concretizzato nella realizzazione di un CD intitolato "I Been Around" a cui hanno contribuito ovviamente comprende oltre al membro fondatore Piero De Luca (basso e voce), Andrea Gavuzzo (batteria) e due componenti della Longs Valley Blues Band: Katy Costa (organo) e Marco Costa (chitarra e voce). In tempi più recneti Piero ha organizzato un'ennesima edizone dei Big Fat Mama con cui, oltre a riprendere instancabilmente l'attività live, ha firmato diversi altri album fra cui lo stupendo "Blues On My Side", coprodotto dal musicologo Luigi Monge (una delle massime autorità mondiali nel campo della musica afro-americana) - che prosegue nel viaggio all'interno del blues più genuino ed autentico.
[Torna su!]PAOLO BONFANTI
Uno dei più importanti e famosi musicisti italiani di estrazione blues, Paolo Bonfanti nel corso della sua ormai lunga e prestigiosa carriera ha in realtà abbracciato diversi altri stili musicali d'oltreoceano, dalla canzone d'autore al rhythm'n'blues e dal folk al roots rock.
Cntante e chitarra solista dei Big Fat Mama per cinque anni (con tre album all'attivo), Paolo è stato anche un componenti di veri supergruppi come i Downtown (con leggende del British Blues come Dick Heckstall-Smith, Bob Brunning e Mickey Waller e gli Slow Feet (con Franz Di Cioccio e Mauro Pagani della PFM e Vittorio De Scalzi dei New Trolls) ed è spesso salito sul palco a fianco di Beppe Gambetta, Roy Rogers, Yo Yo Mundi, i Red Wine, David James (Fish Heads & Rice), John Popper (Blues Traveler), Fabio Treves e molti altri ancora.
Oltre ai suoi numerosi album come solista o insieme alla Paolo Bonfanti Band, ha realizzato album in coppia con Jono Manson,
Martino Coppo e David James, è apparso come ospite in molti dischi ed ha prodotto i lavori, fra gli altri, de La Rosa Tatuata e i Groovers.
Negli ultimi anni Paolo Bonfanti si è anche avvicinato, con ottimi risultati alla musica d'autore realizzando un paio di titoli contenenti esclusivamente canzoni in italiano e genevose.LAURA CONTI & EIVADOR
Cantante e attrice di formazione accademica, Laura Conti ha nel suo curriculum collaborazioni di prestigio: Paolo Conte, Giorgio Gaslini, Tre Martelli e Ombra Gaia (con cui ha inciso un CD) in campo musicale, Giorgio Albertazzi in quello della prosa. Da diversi anni si occupa di canto popolare - con una particolare attenzione per la sua terra, il Piemonte e nella fattispecie il Canavese – riproponendolo in una veste del tutto personale, con una vocalità moderna e raffinata ma rispettosa della tradizione. Dal 1991 opera a fianco di Maurizio Verna, arrangiatore e compositore ma ancor di più eccellente chitarrista di provenienza jazzistica che si è specializzato nell’uso di uno strumento a dieci corde e ha al proprio attivo numerose incisioni e collaborazioni artistiche. Insieme, oltre a realizzare un recente CD, hanno dato vita ad Eivadòr, con cui si muovono nell’ambito della musica piemontese, rielaborandola attraverso modalità che tengono conto delle rispettive esperienze personali, ed affrontano un nuovo e stimolante repertorio comprendente sia antiche ballate tradizionali che nuove canzoni d’autore. Il gruppo è completato dalla giovane ghirondista Emanuela Bellis e dal percussionista Diego Zanetto.
CRYSTAL SPACE MUSIC
Crystal Space Music e' un progetto dell'Italiano polistrumentista, ingegnere del suono ed artista, Andrea Castrogiovanni. Si tratta di un progetto musicale altamente innovativo che porta sul palco un nuovo modo di creare musica e di concepire lo spettacolo, interamente basato sull'improvvisazione e la creazione estemporanea, e su un mix di suoni rari e potenti prodotti da strumenti musicali provenienti da tutto il mondo. Durante i suoi concerti suona diversi strumenti musicali utilizzando una loop-station e crea musica che e' sempre diversa perche' ogni brano viene creato per la prima volta durante la performance. Suona contemporaneamente le tabla indiane, lo spacedrum a 13 note, la sansula, diversi tipi di shakers, il talking drum africano, la batteria elettronica, la chitarra, il basso, lo scacciapensieri, il tamburo a cornice, la melody harp, il flauto ney turco, e canta.
[Torna su!]ROBERTO DURKOVIC & I FANTASISTI DEL METRO'
Uno dei più originali cantautori italiani, Roberto Durkovic è riuscito a creare un linguaggio altamente poetico in cui unisce la tradizione della canzone d’autore più colta e raffinata con le sue origini slave. Coadiuvato dai Fantasisti del Metrò - un gruppo di musicisti così chiamati proprio perchè scoperti mentre si esibivano in metropolitana -, Durkovic trasforma ogni suo concerto in un gioco divertente e fantasioso che mescola i colori della musica balcanica con i ritmi del flamenco, della melodia tzigana e del jazz; una miscela di note e di culture diverse che attraverso il linguaggio universale della musica vuole comunicare anche un importante messaggio sociale.BEPPE GAMBETTA
Un nome che non ha assolutamente bisogno di presentazioni, Beppe Gambetta è un musicista a 360 gradi ed al contempo il principale alfiere della scena musicale italiana in giro per il mondo. Considerato unanimemente il migliore stilista europeo nella tecnica del flat-picking, Beppe ha cominciato con il bluegrass e con gli anni ha evoluto un proprio linguaggio, sempre basato sullo stile chitarrististico della tradizione americana ma arricchito da una moltitudine di influenze che partono dalla musica della sua terra natale e si allargano al Mediterraneo ed ad altre aree d’Europa. Al suo attivo ci sono oggi otto album, la maggior parte dei quali editi anche all’estero, un DVD, alcuni manuali di carattere didattico ed una lunga serie di collaborazioni con alcuni dei principali protagonisti della musica italiana, europea e nordamericana. Oltre ad uno strepitoso spettacolo da solo, Beppe propone concerti in duo con Dan Crary (grande maestro del flatpicking americano), con Carlo Aonzo - noto mandolinista classico già collaboratore dell'orchestra della Scala di Milano, con il quale ha ridato vita al repertorio dimenticato dei grandi virtuosi italiani dei primi del secolo), con il figlio Filippo oppure con Maurizio Geri (il chitarrista della Banditaliana di Riccardo Tesi). L’artista genovese è infine si esibisce con il suo Trio, che comprende Martino Coppo (mandolino, chitarra e contrabbasso) e Marco Fadda (percussioni), e con il favoloso quartetto dei Man Of Steel, creato insieme ad altri tre straordinari virtuosi della sei corde, ovvero il già menzionato Dan Cray, il canadese Don Ross e lo scozzese Tony MacManus.
FRANCESCO GAROLFi
Senza dubbio il miglior giovane talento espresso in tempi recenti dalla scena blues italiana, Francesco Garolfi è salito improvvisamente alla ribalta conquistando ampi consensi nel volgere di un battito d’occhi. Straordinario cantante e strumentista, suona con la stessa classe e competenza chitarra elettrica, acustica e slide, lap steel guitar e mandolino; come solista ha esordito discograficamente quest’anno con un album molto apprezzato dalla critica specializzata, a cui è seguito un altrettanto mirabile lavoro a quattro mani con Fabrizio Poggi. Grazie a questa collaborazione Francesco è stato reclutato sia nei Chicken Mambo che nei Turututela, ed inoltre è stato chiamato a far parte dei Maxophone, un gruppo storico del rock progressivo italiano che di recente è tornato sulla scena. Francesco però continua ad esibirsi anche da solo, con un vasto repertorio di classici del blues, soprattutto quello rurale, ed in tale veste ha avuto già l’opportunità di suonare nei più importanti locali e festival blues italiani e stranieri. Inoltre ha diviso spesso il palco con artisti del calibro di Ronnie Jones e Cristina Donà ed occasionalmente lavora in coppia con il percussionista Pablo Leoni.
[Torna su!]LA RAMA'
Fondato da Simone Lombardo, un talentuoso polistrumentista già allievo di Sergio Berardo ( Lou Dalfin), La Ramà è uno dei gruppi occitani che meglio è riuscito ad elaborare uno stile distinguibile e personale, basato su atmosfere fiabistiche e ritmi vagamente afro e mediterranei.
Benchè formato da giovanissimi ma validi musicisti, La Ramà si è già esibita con successo in molti importanti eventi musicali e per ben due volte è si è piazzato al secondo posto a Folkontest, l'importante concorso per gruppi emergenti che fa parte da anni di Folkermesse.
Il gruppo ha all'attivo un prevgevolissimo album, basato principalmente su composizioni originali strettamente legate alla tradizione occitana, ed è attualmente in sala di registrazione per preparare un secondo CD.
Due componenti de La Ramà, Simone Lombardo e l'organettista-ghirondista Simonetta Baudino, suonano anche in un trio di musica da ballo occitana di impostazione più tradizionale, Lo Truc, che ha esordito discograficamente nel 2010.
Simone Lombardo da qualche anno è anche un fedele collaboratore del gruppo Yo Yo Mundi con cui si esibisce spesso dal vivo.LONG’S VALLEY BLUES BAND Comprendente anche due membri dei Big Fat Mama, la Long’s Valley Blues Band è una delle più conosciute e richieste formazioni piemontesi nel campo del blues/soul/rhythm’n’blues. Il gruppo è formato da ben nove elementi, con tanto di fiati e due straordinarie cantanti, i quali hanno saputo trovare un approccio originale al blues ed altri stili della black music pur rimanendo sempre saldamente ancorati alla più genuina tradizione Afro-Americana. Il repertorio della Long’s Valley comprende sia brani originali di nuova composizione che standards, spaziando dal blues di B.B. King e Albert Collins al rhythm & blues al femminile di Aretha Franklin, Etta James e Koko Taylor, ed dal funk di James Brown al al più classico soul della Stax degli anni ’60. Proprio l'incredibile ampiezza del repertorio, insieme alla scoppiettante vitalità sul palco, ne fanno la "party band" ideale per qualunque occasione! Oltre ad aver realizzato sinora due album, il gruppo ha all’attivo collaborazioni con diversi nomi di spicco della scena blues italiana e con artisti stranieri come Arthur Miles, Kay Jackson Foster, Larry Ray ed Anthony Paule con i quali è eventualmente disponibile per concerti e altri eventi live.
MIDEANDO STRING QUINTET
Incatalogabili ed unici sono i primi aggettivi che inevitabilmente vengono in mente quando si ascolta per la prima volta il Mideando String Quintet, una sensazione che per altro destinata a rimanere ben impressa anche dopo che si è imparato a cooscere ed apprezzare la musica del gruppo veneto. Il quintetto infatti basa il proprio impatto strumentale su una strumentazione esclusivamente acustica, retaggio di un ormai nemmeno troppo lontano passato alle prese con il bluegrass, maneggiata con una tecnica assolutamente sopraffina; quel che ne scaturisce però è una miscela attraente ed altamente individuale in cui si possono rintracciare di volta in volta echi di musica americana, rock progressivo, blues, jazz e soprattutto canzone d’autore. Accanto ad alcune versioni decisamente inusuali di classici del rock degli anni ’70, il MSQ infatti presenta un repertorio concentrato sulle proprie composizioni originali, sempre assai accattivanti e piacevolissime, eseguite in perlopiù in italiano. In attività da circa una decina di anni, il MSQ si è aggiudicato diversi importanti riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale ed ha avuto il privilegio di esportare la propria musica sui plachi di importanti manifestazioni continentali quali il Festival Internazionale di Musica Acustica" EWOB (Voorthuizen – Olanda) e l’ancor più prestigioso festival di Montreux in Svizzera. Nel 2007, oltre a vedere la luce un nuovo album, il gruppo si è recato per la prima volta in tour negli USA, con una lunga serie di concerti culminati con alcune apparizioni a Nashville.MISHKALE’
Mishkalè è un ensemble torinese che dal vivo si presenta come una tipica orchestrina balcanica, ovvero otto musicisti strabordanti di energia alle prese con danze inebrianti, velocissime e vorticose. Dalle lucenti campane d’ottone di bassotuba, trombe, tromboni rimbalzano le melodie sul filo della festa gitana, dell’Oriente o del Circo; dai funambolici clarinetti, fisarmoniche, violini si levano le avvolgenti sonorità dell’Est, ora festose ora struggenti. Il gruppo 'porta lo scompiglio' ovunque si trovi, sia il palco di un teatro che quello improvvisato di una strada, facendo ricorso ad un ricco repertorio di temi musicali di origine klezmer e gitani appartenenti alle ricche tradizioni di quei popoli che per secoli hanno convissuto nei paesi dell’Est europeo, protagonisti di magnifiche e reciproche contaminazioni. E’ praticamente impossibile rimanere inerti dinanzi all’energia dei Mishkalè i cui musicisti che hanno al loro attivo una vasta esperienza musicale maturata in anni di musica a 360 gradi: dalle esibizioni concertistiche ufficiali alle feste popolari, dalle bande di ottoni alle musiche per il teatro, alle animazioni di strada.
CRISTIANO MUSSI
Cristiano Mussi è uno straordinario e versatile musicista alessandrino che eccelle sia alla chitarra elettrica, ove mostra un tocco limpido ed essenziale, che alla chitarra acustica in cui è diventato un vero maestro della tecnica del finger-picking. Dopo una lunga militanza in varie band locali, Cristiano ha realizzato una serie di tre album personali, passando dalla canzone d'autore a più intricate soluzioni strumentali in cui emergono il suo amore per il rock progressivo ma anche il folk il blues ed il jazz-rock. In particolare il suo album più recente - "Tilt", un lavoro interamente strumentale - è stato accolto molto bene dalla critica specializzata e gli è valso un contratto di distribuzione con la Musea, etichetta francese leader nell'ambito del progressive. Cristiano si esibisce abitualmente con il suo trio con il quale propone sia le canzoni ed i motivi di sua composizione ma è anche disponibile come solista, in una veste più cantautorale ed acustica, interpretando soprattutto le sue canzoni ed alcuni brani strumentali per chitarra da lui stesso scritti.
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I NUOVI TROVIERI
Un nome storico del folk-revival italiano, i Nuovi Trovieri hanno iniziato il loro lungo percorso musicale nella seconda metà degli anni sessanta debuttando con un vasto repertorio di canti popolari piemontesi e di nuove composizioni originali, scritte dai suoi componenti ispirandosi direttamente alla tradizione. Nel 1968 il gruppo ha debuttato discograficamente con un album diventato oggetto di culto e, dopo una lunga serie di collaborazioni con alcuni ricercatori come Franco Castelli e nel campo del teatro e della poesia, si è sciolto. Dopo una lunga inattività, con l’inizio del nuovo millennio due dei fondatori de I Nuovi Trovieri, Gianfranco Calorio e Gianni Ghè, sono tornati ad operare sotto l’antica denominazione, dapprima tornando a muoversi principalmente in ambito teatrale e successivamente ampliando la formazione. L’arrivo di nuovi musicisti - e significativamente del polistrumentista Giorgio Penotti, che da allora si occupa di tutte le partiture - ha dato nuovo slancio alla formazione, creando uno stile più moderno ed accattivante grazie anche grazie agli eleganti arrangiamenti ed all’uso di una strumentazione ricca e variegata. I Nuovi Trovieri sono disponibili non solo per concerti ma, a seconda delle richieste, sono in grado anche di soddisfare esigenze di serate di canzoni e letture poetiche, ovvero di concerti di musiche e canzoni o, ancora, di serate miste, presentandosi in differenti formazioni e con un numero variabile di musicisti.
[Torna su!]NUEVOS AIRES
Nuevos Aires è senza dubbio una delle più felici espressioni artistiche operanti in territorio nazionale nel campo del tango, anche ma non solo perché composto da due musicisti argentini accanto ad altrettanti italiani. Altri strumentisti di talento, provenenti sia dal jazz che dalla musica classica, ruotano inoltre spesso intorno al nucleo base di questo gruppo il cui repertorio da tempo non si limita più ad abbracciare tutta la storia del tango, dalle origini sino ai giorni nostri ma si è considerevolmente ampliato incorporando altri ritmi dell’America Latina, il fascino della cantabilità latina (tango compreso) e un contributo personale significativo. Alcune contaminazioni tra il folklore sudamericano e il migliore spirito jazz, si affiancano a composizioni presentate nella semplicità della loro versione pura. Originalità e forte vena comunicativa si manifestano negli arrangiamenti e nelle possibilità lasciate all’improvvisazione. Nuevos Aires ha portato la propria musica in molti importanti teatri europei ed argentini ammaliando ovunque il pubblico grazie alla raffinatezza degli arrangiamenti ed il calore delle esecuzioni. Il gruppo è disponibile in varie combinazioni, dal duo sino ad un ensemble più esteso, ciascuna delle quali abbraccia differenti aspetti della musica argentina. Fra le proposte dei Nuevos Aires ci sono anche alcuni spettacoli dedicati alla storia del tango, la poesia, e la donna nella musica latino americana.
CLAUDIO ROSSI
Già collaboratore di diversi importanti nomi della scena musicale italiana (da Giorgio Conte a Elio & Le Storie Tese), Claudio Rossi ha legato soprattutto il proprio nome a quello di Francesco Guccini di cui stato per due anni un valido componente del suo gruppo di accompagnamento. Virtuoso di violino e chitarra, Claudio è a sua volta un ottimo cantautore, con un stile personale in cui confluiscono numerosi influenze, dalla musica colta al folk celtico ed è in possesso di una considerevole capacità melodica e musicale, come dimostrato dai due album sinora pubblicati in cui sono pienamente messe in luce tutte le peculiarità del suo modo di fare musica, compresa una non comune ricerca negli arrangiamenti . Questi lavori, a cui hanno collaborato strumentisti del calibro di Agostino Marangolo, Antonello Salis e Fabio Rinaudo, forniscono a Claudio gran parte del materiale che egli abitualmente propone dal vivo in due diversi formati: il primo, maggiormente aderente alla stesura originale apparsa su CD lo vede sostenuto da un superbo gruppo d’accompagnamento che comprende sei autentici musicisti professionisti; il secondo invece è costituto da un organico più ristretto ed acustico che nulla toglie al fascino delle sue canzoni ma anzi aggiunge un delicato e raffinato sapore “folk”.
CHIARA SGHERBINI
Laureata nei Trienni superiori di Composizione e Musica Elettronica presso il
Conservatorio di Como, la compositrice e cantante Chiara Sgherbini vanta una
completa preparazione classica come percussionista, contrabbassista, direttrice
di coro, compositrice, pianista, compositrice di Musica Elettronica, ed inoltre
di “canto contemporaneo” presso il Conservatorio di Strasburgo (FR).
A parte la sua attività in ambito colto, con diversi riconoscimenti a proprio nome e collaborazioni con musicisti di grande prestigio (fra cui Franco D’Auria, Ricky Belloni, Alessio Lorenzi, Stefano Dallora), Chiara è una rimarchevole interprete di jazz e blues e da anni è la cantante solista dei Morning Wood il cui repertorio comprende classici della musica nera e in genere nord-americana rivisitati in chiave personale con colori che vanno dal blues al rock, dal jazz all’acid-j. Da qualche tempo collabora anche con Cristiano Mussi e Sergio Cina in un trio dedito alla rilettura acustica di standard del blues afro-americano.
[Torna su!]SHARGH ULDUSU’
Tutto il fascino ed il mistero dell’Oriente vengono magicamente evocate dalla musica di questo fantastico quartetto comprendente il jazzista Ermanno Librasi (che oltre al clarinetto si occupa di altri strumenti a fiato etnici), ed il vrituoso dell'oud (il caratteristico liuto arabo) Elias Nardi. Nel repertorio di Shargh Uldusù (Stella d’Oriente) ci sono alcune delle più belle melodie del vicino e medio oriente, dal Maghreb alle regioni Caucasiche, raccolte ed eseguite nel rispetto della tradizione e con strumenti originali. Il gruppo è disponibile anche, nella stessa formazione e con la partecipazione del Prof. A. Franzel, per una conferenza-concerto sulle caratteristiche formali e sulla evoluzione storica della musica araba e può esibirsi inoltre con uno spettacolo intitolato “Salaam – Shalom: Concerto per la pace”, in cui la musica dell'Islam e quella ebraica si intrecciano in un fitto rincorrersi di suoni ed emozioni, fino a fondersi in un abbraccio ideale di speranza e consapevolezza; in questa circostanza il quartetto si .si presenta con un organico allargato grazie alla partecipazione del Vladah Trio, ovvero Paolo Buconi (violino, voce ), Marco Ferrari (clarinetto ) e Marco Dalpane (fisarmonica).
TANCARUJA
Una creatura di Pino Martini, già bassista nei leggendari Stormy Six, i Tancaruja sono uno straordinario gruppo sardo che interpreta una sorta di folk-rock altamente dinamico e coinvolgente, soprattutto dal vivo dove ogni spettacolo è trasformato in una festa pirotecnica, sempre ricca di emozioni, partecipazione e divertimento. La musica dei Tancaruja infatti trae spunto dalla tradizione musicale sarda ma si esprime attraverso intelligenti sonorità elettroacustiche che, aprendosi a diverse influenze contemporanee, specialmente mediterranee, la rendono fresca, viva e pulsante. E’ dunque praticamente impossibili rimanere distaccati ed impassibili durante un concerto del gruppo, che sinora ha sinora realizzato tre album, due dei quali pubblicati dalla CNI ed uno dal vivo, ed ha spesso suonato all’estero, soprattutto in Germania dove è si è imposto, secondo il responso sia del pubblico che della giuria, al prestigiosos Festival Folk di Kellerbuhne Plauen.
TRE MARTELLI
Un gruppo ben noto agli appassionati del folk revival nostrano, i Tre Martelli sono forse la più longeva formazione piemontese dedita al recupero e la riproposta di canti e danze tradizionali della propria terra e non a caso sono considerati fra gli ambasciatori della musica popolare italiana. Con oltre vent’anni di attività alle spalle - i cui frutti sono ben documentati da una serie di nove album tutti accolti sempre più che favorevolmente dalla critica specializzata italiana e straniera, e nondimeno da un numero incalcolabile di concerti in Italia ed in altri paesi europei come Francia, Belgio, Gran Bretagna, Spagna, Svizzera, ecc., con apparizioni in quasi tutti i più importanti festival folk (Pontardawe, Dranouter, Broadstairs, ecc.) nonché in diversi programmi radiofonici, dalla BBC alla RAI - i Tre Martelli rappresentano un vero patrimonio della musica popolare italiana ed un riferimento culturale di importanza a dir poco fondamentale.
ASITA HAMIDI’S BAZAAR
Asita Hamidi è una cantante ed arpista iraniana che vive in Svizzera dove - insieme a musicisti provenienti da diverse culture (fra i quali Bjorn Meyer, bassista del trio svedese dei Bazar Bla), ha dato vita ai Bazaar, più che un gruppo un progetto musicale teso ad esplorare nuovi universi sonori attraverso il reciproco scambio di idee ed esperienze. Il repertorio del gruppo infatti presenta echi di tradizioni musicali di molte parti del mondo, in un magico caleidoscopio di suoni e strumenti che dialogano continuamente alla ricerca di un terreno comune che trova uno sbocco finale nell’improvvisazione. I Bazaar comunque sono ben lontani da certa “world music” costruita a tavolino e la loro musica risulta semmai sempre ispirata, intensa e sensuale, sia che venga proposta dall’intero organico a sei elementi che dalle molte altre combinazioni strumentali, sino al duo, che è in grado di proporre.
BAZAR BLA
Bazar Bla vengono dalla Svezia e sono soltanto in tre ma la loro bravura è tale che sembrano in sei, non solo dal vivo ma anche in studio, dove non hanno assolutamente bisogno di sovraincisioni per dare sfogo alla loro straordinaria musicalità. Basso, percussioni e nyckelharpa (un antico strumento ad arco peculiare alla cultura svedese) sono gli unici strumenti con cui il trio tesse le trame meravigliose ed variegate della sua musica che, attraverso nuove composizioni originali, s’ispira innanzitutto alla grande tradizione scandinava ma esprime di volta in volta situazioni inedite ed affascinanti. Con quattro album all’attivo ed apparizioni sui palchi di mezza Europa, i Bazar Bla rappresentano senza dubbio una delle più felici espressioni del “nuovo folk” che emerge da tempo dalla prolifica scena musicale nordica.
GILES
Giles è il nome scelto da un poderoso trio che ha la propria base in Inghilterra e che si inserisce di diritto e con autorevolezza sulla scia dei grandi gruppi partoriti dal glorioso British Blues che, anche dopo gli anni dei fasti, sebbene più occasionalmente, ha sempre prodotto pregevoli formazioni. Il gruppo ha un approccio al blues decisamente individuale, aggiungendo al proprio stile una ritmica estremamente funky ed altre influenze contemporanee che lo rendono quantomeno moderno ed accattivante. Oltre alle composizioni originali, firmate perlopiù dal polistrumentista olandese Mark Koehorst, i Giles rivisitatano con grande personalità alcuni classici del passato che hanno trovato spazio nei tre CD sinora realizzati. Già protagonista di molti importanti raduni musicali d’oltremanica, il trio ha spesso aperto i concerti per icone come Animals, Blues Band, Dr. Feelgood, etc. I Giles sono disponibili sia nel quartetto più classico che con un organico allargato a due vocaliste, le stesse con cui è stato appena realizzato il nuovo album che vedrà la luce nei prossimi giorni.
N’FALY KOUYATEH
Originario della Guinea, N’Faly Kouyateh è dal 1997 un componente dei ben noti Afro-Celt Sound System ed ha contribuito in modo determinante a tutti gli album (fatta eccezione per quello d’esordio) realizzati sinora dal gruppo appartenente alla scuderia Real World. N’Faly appartiene ad una famiglia di griots - i caratteristici menestrelli e poeti depositari della cultura e delle tradizioni delle popolazioni dell’Africa Occidentale - ed un eccellente cantante, un ottimo compositore ma soprattutto un grandissimo virtuoso della kora, la caratteristica arpa-liuto che è diventata lo strumento simbolo della musica di questo continente. Oltre alla sua attività con il gruppo sopra menzionato, l’artista ha una propria carriera personale che lo vede alla guida di una formazione multietnica con base in Belgio, i Dunyakan (“La Voce Del Mondo”), con cui si dedica alla tradizione musicale della sua terra, reinterpretandola però in un formato moderno ed accattivante, in cui sono presenti echi di rock, jazz e blues. N’Faly e la sua Band sono disponibili in varie combinazioni, dall’organico completo (di cui ne fanno parte sette elementi, compresa una danzatrice) sino a prestazioni soliste.
JONO MANSON
Grandissimo rocker americano che da qualche anno ha scelto l’Italia come propria dimora, Jono Manson è stato il fulcro di un’intensa scena musicale dalla quale sono scaturiti, fra gli altri, nomi come Blues Travelers, Spin Doctors e Joan Osborne. Da lì parte l’avventura musicale che, in oltre venti anni, ha visto protagonista questo songwriter di razza, in perenne bilico fra folk, rock, blues e soul. C’è chi lo affianca a John Hiatt per la voce nera e potente, chi a John Mellencamp per la vena rock, chi a Van Morrison per l’ispirazione più soul, Jono è da sempre fedele ad una sua linea musicale che mescola varie forme musicali della tradizione d’oltreoceano e grazie alla quale è stato in grado di produrre una serie di album di altissimo livello, molti dei quali regolarmente usciti in Italia grazie all’etichetta Club De Musique. Veramente trascinante quando si esibisce con la propria band, che ha fra i suoi membri l’eccezionale chitarrista Kevin Trainor, Jono anche da solo, in compagnia della sua fedele Gibson, è capace di offrire un concerto denso di emozioni e calore.
MARA!
I Mara! sono da anni gli alfieri e soprattutto fra gli iniziatori di quel movimento musicale di carattere “multiculturale” che ha trovato terreno fertile nell’Australia di oggi: l’idea infatti consiste principalmente nell’esplorare e riproporre i canti e le danze appartenenti ai diversi gruppi etnici che, attraverso gli anni, si sono insediati sul territorio australiano formando comunità ancora oggi molto legate alle proprie tradizioni. Il gruppo, che ha in Mara Kiek una cantante dai mezzi vocali straordinari, da sempre è impegnato nel recupero di queste tradizioni, ed in particolare di quella che fa riferimento ai Balcani; a dare una incredibile coerenza stilistica al vasto ed variegato repertorio del gruppo, provvede inoltre un sostegno strumentale di chiara derivazione jazzistica che fa perno su chitarre, bouzouki, sassofoni, contrabbasso e percussioni. I Mara! sono ospiti abituali dei palcoscenici europei ed hanno inciso sino ad oggi otto stupendi album, uno dei quali è stato realizzato con la corale bulgara Martenitsa ed ha visto la luce in Europa grazie alla Real World. Ciascuno dei componenti della band inoltre è impegnato in differenti progetti personali che vanno dal folk al jazz e dalla musica etnica alla musica antica.
HANS THEESSINK
Hans Theessink è uno straordinario artista olandese che da anni vive in Austria ed è conosciuto ormai ovunque (compresi gli USA, dove spesso è in tournée) come l’Euroblueman: nessun altro come lui nel vecchio continente è riuscito infatti a crearsi uno stile altrettanto personale ed attraente partendo dal country blues e mescolandolo, specie in tempi recenti, con il jazz, il gospel e persino reggae e musica africana. Tutto questo è accaduto in particolare nei suoi album più recenti, fra i quali lo stupendo Bridges, il primo accreditato alla Hans Theessink Band che è anche titolare di un DVD registrato in concerto a Vienna e consiste di alcuni dei migliori strumentisti austriaci nonché da tre cantanti africani conosciuti come Insingizi. Tra i suoi più recenti progetti discografici va inoltre assolutamente segnalato lo stupendo “Banjoman” , un tributo al leggendario folk-singer americano Derroll Adams di cui è stato promotore insieme ad Arlo Guthrie e che ha visto anche la partecipazione di altri grandi artisti come Donovan, Dolly Parton, Allan Taylor, Ralph McTell e Ramblin’ Jack Elliott. Oltrechè che con la propria Band (in cui da qualche anno è stato incorporato il trio vocale degli Insingizi, originario dello Zimbabze), Hans Theessink è disponibile anche per eventuali date come solista, con un repertorio che attraversa tutta la storia del blues e, oltre a comprendere anche diverse composizioni originali, permette ancor di più di far risaltare la sua brillante tecnica chitarrista e ed il caldo timbro della sua bellissima voce.
Il Gruppo Teatrale degli "Amici del Museo" comprende circa 50 attori dilettanti che, in occasioni particolari, animano le ambientazioni museali durante le visite guidate.
Inoltre, è impegnato in una serie di spettacoli volti alla promozione ed alla valorizzazione del patrimonio etno-antropologico, attraverso copioni recitati in parte in dialetto piemontese (variante alessandrina) e in parte in italiano.
Antichi Mestieri: spettacolo di animazione messo in scena all'interno del tessuto urbano ricostruendo le scene del lavoro artigiano e contadino e coinvolgendo direttamente il pubblico ad unirsi ed imparare i gesti di un lavoro manuale che ha caratterizzato i processi produttivi preindustriali.
I Giorni del Grano; I Giorni dell'Uva; I Giorni della Meliga: rappresentazioni incentrate sui momenti più importanti della vita contadina e sui processi produttivi più significativi. Attraverso storie di persone comuni vengono portate alla luce consuetudini e gesti di un saper fare antico legato a tradizioni oggi in gran parte dimenticate.
I Rangiu ra Spuza: nei giorni precedenti il rito nuziale, vengono apprestati i preparativi più importanti e si passa in rassegna il corredo della sposa. i vecchi danno consigli alla giovane sposa e la preparano al grande passo ricordando con trasporto ed ironia il passato.
Natale di Paglia: rappresentazione drammaturgia delle leggende e tradizioni natalizie nella società rurale. Lo spettacolo intende portare in scena un presepe vivente in cui uomini, oggetti e animali si muovono all'unisono in una rappresentazione corale di raro impatto emotivo.
Storie di Paura e Mistero: rivisitazione delle leggende e delle storie misteriose tramandate oralmente di generazione in generazione. In una stalla, durante una fredda notte d'inverno, i contadini si ritrovano e raccontano agghiaccianti episodi di stregoneria e fantasmi a cavallo fra tradizione e suggestione.